Per “chance” s’intende una concreta ed effettiva occasione di conseguire un determinato vantaggio o utilità, ovvero una situazione caratterizzata da una concreta possibilità di successo. La figura della perdita di chance dunque è applicabile in tutti i casi in cui vi sia un danno che consista nella perdita della possibilità di realizzare un utile risultato. Si tratta di un’entità patrimoniale a sé stante e suscettibile di autonoma valutazione, essendo una voce di danno patrimoniale attuale, una posta attiva già presente nel patrimonio del soggetto al verificarsi dell’illecito e che va commisurato non alla perdita del risultato, bensì alla perdita della possibilità di conseguirlo. La perdita di chance è riconosciuta come danno risarcibile e tutela il patrimonio del soggetto leso sia sul versante della perdita dell’occasione, sia su quello delle utilità che da quell’occasione sarebbero potute derivare. L’onere della prova richiesta ai fini della liquidazione del danno è a carico del danneggiato, il quale deve poter dimostrare il nesso causale tra il fatto lesivo accaduto e la probabile verificazione futura dell’evento utile. Il danno deve quindi interrompere la catena ipotetica di eventi che avrebbe portato – quasi sicuramente – al conseguimento da parte del danneggiato, di un proprio vantaggio personale. Anche il danno da perdita di chance deve essere ingiusto, secondo l’art. 2043 del codice civile. In particolare, la condotta illecita del soggetto danneggiante deve costituire conseguenza immediata e diretta rispetto alla perdita di probabilità, secondo un rigido criterio di valutazione per cui il giudice misura severamente la prova addotta dalla parte lesa. Particolare e ricorrente ipotesi applicativa della fattispecie di danno in parola è l’ambito sanitario e della responsabilità medica, in cui spesso la “chance” si manifesta come possibilità di sopravvivenza, ma anche l’ambito professionale in generale (si pensi all’avvocato che lascia trascorrere i termini entro cui compiere un’attività ricompresa nel mandato conferitogli dal cliente).